PRESIDENZA

Ufficio Legislativo e Legale

Sommario: Svolgimento di mansioni superiori da parte di pubblici dipendenti – diritto alle differenze retributive – condizioni- Limiti temporali – Requisiti specifici – Decreto Lgs. N 387 del 29.10.1998

Estremi del Parere: C.G.A. SS.RR. 13 dicembre 2005, n.356.03, - Ricorso straordinario 755.98.8

MASSIMA:

Il diritto alle differenze retributive per lo svolgimento di mansioni superiori da parte dei pubblici dipendenti va riconosciuto con carattere di generalità a decorrere dall’entrata in vigore del decreto legislativo 29 ottobre 1998, n.387, che con l’art.15 ha reso anticipatamente operativa la disciplina di cui all’art.56 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n.29, almeno con riguardo al diritto del dipendente pubblico, che ne abbia svolto le funzioni, al trattamento economico relativo alla qualifica immediatamente superiore. Prima di tale data nel settore del pubblico impiego le mansioni superiori svolte da un pubblico dipendente erano del tutto irrilevanti Più in particolare, la retribuibilità dello svolgimento di mansioni superiori nel pubblico impiego è consentita solo in presenza di due tassative condizioni: a) disponibilità del posto in organico (per vacanza od assenza non occasionale del titolare); b) esistenza di puntuale incarico conferito dall’organo competente ed espressamente riferito alle mansioni superiori. Tale condizione è intesa ad impedire che il singolo dipendente, di propria iniziativa ovvero con il consenso compiacente di altri organi incompetenti, possa assumere incarichi di livello superiore, aggirando le prescritte procedure di selezione del personale. L’effettivo svolgimento delle mansioni superiori non può, poi, essere attestato ex post., attraverso un atto ricognitivo dell’organo competente.

NOTE: